Non stiamo seduti…! Percorsi e fatti creativi: più realtà a confronto

  • PUBBLICATO DA: Fondazione Roberto Boccafogli

  • RILEGATURA: Brossura con alette

  • DIMENSIONI: 17x24 cm

  • PAGINE: 105

  • LINGUA: Italiano

  • ANNO: 1977

Un guaio irreparabile...!

Sara Montani

Sabato
III E: frastornata esco. Di corsa (li sento vociare allegramente) salgo le scale per raggiungere la I B. I ragazzi... sulla porta... aspettano! Qualcuno mi prende di mano i registri, un altro la borsa e un terzo, l'ansia incalzante, mi chiede: "Cosa facciamo oggi? Cosa facciamo oggi?". "A posto, tutti seduti, ora ve lo dico".
E, seduti tutti e immobili e zitti, attendono...
"Oggi facciamo un lavoro nuovo..."
E subito la classe ridiviene un fermento di voci, voglia di fare, scoprire, gioire. L'aula diventa il luogo di prova, di verifica, il luogo dove dare forma a tanti piccoli progetti. E, per molti ragazzi l'occasione di riscattare un "Io" che spesso fallisce in prove più astratte.
E domani...?

Lunedì

... Giovani impegnati nelle carceri, con i malati mentali, con portatori di handicap, giovani e non, impegnati nella ricerca di un linguaggio specifico, volto con convinta tenacia, alla riscoperta di valori personali...

... Ambiti dove il docente è mosso dal desiderio di utilizzare l'extracurriculare, vale a dire ciò che il singolo ha da dare come bagaglio personale al lavoro di classe, come documento vissuto, come elemento motore al percorso curriculare...

E mi stupisce la stima che ogni gruppo di lavoro nutre nei confronti dell'operare di altri. E più è ricerca e più è sofferenza, frammista alla voglia di raggiungere obiettivi anche parziali, anche piccoli, dove ogni ragazzo è però parte vitale del progetto. Dove il progetto diventa fonte di vita per tutto il gruppo, confermando, come dice Winnicott: "E' la percezione crea-tiva, più di ogni altra cosa, che fa si che l'individuo abbia l'impressione che la vita valga la pena di essere vissuta".

Mercoledì

Quanto mi ferisce lo sguardo di ragazzi depressi e sfiduciati da un mondo che pare non offrire loro nulla di buono, tanto mi ricarica vedere quanti, e non solo giovani, con entusiasmo da vendere, si prodigano nella scuola e nel sociale alla ricerca di nuove metodologie, di nuove modalità d'intervento, magari anche occasionali, spontanee sperimentazioni, sempre però frutto di una ricerca attenta, ponderata che vede il loro operare come il risultato di un fatto progettuale creativo.

C'è bisogno di adulti disponibili ad offrire aiuti e mezzi per operare, adulti disponibili adincentivare, a sollecitare e sorreggere interventi dove la caratteristica potenziale ricchezza giovanile di spontaneità, entusiasmi e voglía di fare possano trovare fertile terreno su cui confrontarsi e costruire!

Venerdì

"Prof., Prof., è successo un guaio irreparabile: si è rovesciata la china...sul banco e sulla sedia! Non viene via...la bidella se ne accorgerà..!"
Quante volte la sedia è stata soggetto protagonista delle mie conversazioni scolastiche...
"..I ragazzi ogni tanto devono alzarsi e muoversi...per la colonna vertebrale...". ...Il movimento è sinonimo di disordine e il disordine di non utilità al sapere...
La sedia sporca, la sedia rotta, la sedia che manca, la sedia da portare con sé spostandosi nel laboratorio... "Non dondolare sulla sedia!".
La sedia-sapere, testimone di un percorso, di un vissuto, di esperienze, più o meno serene, può diventare con la sua macchia colorata il nuovo supporto dove liberare la fantasia.
"..Io coloro la sedia del Prof.!"
"...Io la mia!"

Sabato

…NON STIAMO SEDUTI!