Li(b)eri per giocare, 2015

Li(b)eri per giocare, 2015
Varie carte
Disegno
56,5 x 65 cm
Esemplare unico
Disegni di Arianna e Riccardo Pipitone
Poeta B. Tognolini, da Righe Raminghe, Salani Editore
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Diritto all’educazione, 2015
tempera su carta da spolvero e tessuto; testi a stampini; copertina in acetato e colori acrilici 56,5 x 65 x 3 cm
Disegni di Arianna e Riccardo Pipitone
Poeta B. Tognolini, da Righe Raminghe, Salani Editore

Gioco libero, un pomeriggio che diventa libro

I miei nipoti Arianna, di cinque anni e Riccardo, di tre, hanno sempre disegnato molto, su fogli e rotoli di carta di grande dimensione, per cui venivano volentieri in studio, curiosi di vedere cosa facessi. Osservavano e toccavano di tutto, facendo domande di ogni tipo, poi magari mi chiedevano qualche cartoncino o un pennello per dipingere o un colore particolare ma, più che altro, trapelava senza ine- quivocabile dubbio quanto fossero desiderosi di giocare con me. Un pomeriggio decisi quindi di non andare in studio e andai a trovarli a casa, dopo aver loro comunicato di preparare un gioco “speciale”.

Al mio arrivo, vengo accolta con un entusiasmo incredibile; mia figlia ne approfitta per andare a fare la spesa e noi tre ci avviamo verso la loro cameretta. Non si poteva entrare! Per terra, a mucchi quasi ben ordinati, stavano pile di fogli colorati e rotoli srotolati dei loro dipinti e in giro, ovunque, pastelli a cera e pennarelli. Presa dallo sgomento sbottai: “Ma cosa avete combinato? Qui prima di giocare dobbiamo raccogliere questi lavori!”. Arianna però si affrettò a rassicurarmi: “No, no, nonna, li abbiamo preparati io e Riccardo. Sono per te, li devi portare in studio, sono per la tua mostra, così non devi più lavorare”. E detto fatto li raccolsero con enfasi e a piene mani me ne misero tra le braccia una gran quantità, sparpagliandoli così ovunque. Ero sconcertata.

Potevo non accettare il loro premuroso pensiero, il loro regalo? No! Potevo esporli in mostra come loro avevano progettato? No! Dovevo inventarmi subito qualcosa per non deluderli. Esaminammo quindi i lavori. Con loro scelsi di prendere solo alcuni rotoli di disegni, escludendo tutto il resto, che sistemammo con cura per un’altra mostra e, contenta e sgomenta, portai in studio i loro lavori.

Quei rotoli in studio hanno occupato per più giorni ora un tavolo ora l’altro: non sapevo cosa farne. Certo, sarebbe bastato dire che per la mostra erano sufficienti i miei quadri o che non era possibile esporli perché in mostra dovevo esporre solo lavori miei. O... E, mentre mi arrabattavo per trovare la motivazione più appropriata, improvvisamente capii che invece mi servi- vano davvero e anzi, erano proprio utili e funzionali alla tematica dei diritti infantili. Stavo infatti lavorando al tema della Carta dei Diritti. Bastava solo trovare l’idea giusta.

Mi venne in aiuto il ricordo dei libretti che la mamma mi spediva quando ero bambina, in colonia, e quella di realizzare due libri d’artista mi parve un’idea perfetta. Avrei confezionato con quei rotoli due libri, uno lavorando insieme ad Arianna e uno insieme a Riccardo. I loro disegni si sarebbero mescolati con testi poetici che io avrei impresso con gli stampini negli spazi liberi dai loro segni. E così avvenne.

Scelsi due testi di Bruno Tognolini dedicati ai diritti dei bambini, ne chiesi la disponibilità di utilizzo a lui e alla casa editrice e, quando arrivò il momento, li presentai in mostra alla Galleria delle Lavagne e alla Casa dei Diritti. Con viva gioia e visibile soddisfazione da parte dei bambini.